martedì 29 luglio 2014

Banale

Crescendo ho imparato che le persone sono molto prevedibili. Anzi peggio, banali.
Quante volte avete ascoltato gli stessi discorsi triti e ritriti? Discorsi sul tempo come se ognuno fosse un presentatore di programma meteorologico.
Non sai di che cosa parlare? Parla del meteo.
Vuoi fare successo? Fa' qualcosa di banale ma allo stesso tempo sempre in voga.

Perché essere originali, allora? Vi faccio un esempio, io questo blog lo sto usando un po' a caso. Non c'è un argomento specifico, e non vuol dire che non ci sarà mai, forse un giorno, ma al momento è molto arrabattato. Se volessi guadagnare miliardi di visualizzazioni non dovrei far altro che scrivere qualche tutorial o barzellette e sarei a cavallo. E state tranquilli non c'è nemmeno bisogno di esserne in grado, basta copiare.

Quindi ripeto: perché essere originali

È una tendenza che è sempre esistita, sia chiaro, ma ultimamente è sempre più predominante nella Rete. La condivisione di contenuti, grazie alle reti sociali, è diventata sempre più facile. C'è chi anche solo condividendo i contenuti di qualcun altro può aspirare alla fama. Però anche chi crea questi contenuti non si spreme più di tanto le meningi. 
Solo le stupidaggini hanno successo e questo lo trovo molto triste.

Vuoi rendere virale un contenuto. Semplice. Parla di qualcosa generico tipo "Condividi se anche tu da piccolo odiavi la scuola" e BOM hai conquistato il tuo pubblico.

Io non ci sto.

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mercoledì 23 luglio 2014

Mai Così Vicini

Mi ha trascinato al cinema con l'inganno "stasera ci sono i film in promozione a 3€" e io non me lo sono fatto ripetere due volte, e nemmeno tre.
Andiamo al The Space Leonardo e scopriamo che i film in saldo sono solo due di cui uno, Maleficient, lo avevamo già visto e quindi niente ho pronunciato le parole che non bisognerebbe mai pronunciare in presenza di un barbiere o davanti una scelta di un film "fai te".

Mai Così Vicini. Sì, ha scelto questo film.
Prima di continuare mi piacerebbe fare una premessa, io di cinema zero. In senso, mi piacciono i film ma guardo esclusivamente quelli che piacciono a me e me ne sbatto di registi, attori o tutta-quella-gente-famosa-che-bisogna-conoscere.
"Dai c'è Michael Duglas!"
"Chi?"
"Duglas! Ha fatto un sacco di film. E c'è pure Diane Keaton!"
"Chi?"
Entriamo in sala. Inizio noioso, un vecchio che cerca di vendere una casa poi spara un cane con la vernice perché fa i bisognini nel suo giardino poi fa l'acido con i suoi condomini poi arriva il figlio che gli porta una bambina dicendo che è sua figlia e che lui deve andare in carcere quindi se può vivere con lui poi il vecchio fa tanto io no non la voglio poi la vicina di casa si incarica della bambina poi il vecchio scopa con la vecchia poi diventano una famiglia felice poi fanno uscire di prigione il figlio del vecchio a suon di bigliettoni e azioni legali poi fine. Potete respirare adesso.

Persino questa foto è noiosa. Dio quant'è noiosa.
DIO CHE ROTTURA DI PALLE! MA A CHI CAVOLO PIACCIONO QUESTI FILM? Ah già al mio ragazzo.

Cosa non si fa per renderli felici.

martedì 15 luglio 2014

#DeAPParty: com'è andata

Vi ricordate del #DeAPParty a cui ho partecipato qualche settimana fa? No? Allora cliccate qui.

Prima di tutto vi spiego cos'è scomponendo l'hashtag dell'evento:  
De sta per De Agostini.
APP per le nuove applicazioni Camilla Store e Style Bus.  
Party perché fare delle noiose campagne pubblicitarie quando ci si può divertire? E anche mangiare, che fame!
In poche parole il #DeAPParty è stato un evento carino organizzato da De Agostini per presentare un nuovo programma televisivo Do You Bijoux e le app Camilla Store e Style Bus che si possono scaricare su AppStore e Google Play.

Ok, adesso cerchiamo di strutturare un po' questo articolo. Allora, per prima cosa il posto. Cioè il Lanificio 159 è sicuramente un posto troppo figo. Io nonostante viva qui a Roma da una vita non ci sono mai stato. Il terrazzo che si affacciava sul fiume dava sicuramente un atmosfera molto chic all'evento. Hanno scelto un bel posto, ecco.

 
All'interno c'erano diverse attività come l'angolo trucchi oppure la sezione con i tablet per provare le applicazioni. Io e il mio amico di mille avventure Marco ci siamo divertiti a cercare l'abbigliamento perfetto (outfit come dice Enzo Miccio) con l'app Style Bus.

Invece in Camilla Store bisogna vestire la modella secondo lo stile proposto dal gioco con i vestiti disegnati dalla presentatrice Fiore Manni. Io ci ho provato a giocare ma perdevo sempre, boh. Mi dimenticavo sempre di cambiare il cappello alla modella. Se mai doveste giocarci RICORDATEVI IL CAPPELLO!
Ma comunque si sa che io di moda zero, però magari a furia di usarla imparavo qualcosa. Chissà!


Che altro? Ah, la presentazione di Do You Bijoux. Un nuovo programma dove la conduttrice Elena Buttarelli insegna alle ragazze come creare gioielli e accessori. Secondo me questo programma andrà tanto visto il rinnovato interesse del fai-da-te. A chi non piacerebbe andare in giro con una collana e alla domanda "dove lo hai comprato? È bellissimo!" rispondere con noncuranza "l'ho fatto io. Tzé!".

La parte che più mi è piaciuta di tutto l'evento: l'area selfie. Io metterei aree selfie ovunque negli aeroporti, nelle stazioni, al bar. OVUNQUE!
Tra l'altro la fotografa ci ha scattato alcune foto con la polaroid, non pensavo esistessero ancora! 

I cappellini sono troppo swag.
Infine, durante il discorso finale il direttore di DeA Kids Massimo Bruno ha snocciolato un po' di numeri che io non mi sono segnato da nessuna parte perché ero impegnato ad assaltare il buffet. Scusate.
Però niente ha detto una frase che mi ha fatto molto riflettere "i nostri programmi televisivi sono molto seguiti dal pubblico femminile e anche da quello maschile". 

Il tema del ruolo di genere, per chi mi segue, mi è molto caro. Ovvero i giocattoli sono per tutti, non esistono giocattoli per bambine o bambini. Da un mio punto di vista se De Agostini, dovesse mai interessarsi alla mio opinione, direi di puntare molto su questo. 

Sarebbe bello se anche i bambini maschi potessero partecipare a programmi come Camilla Store o Do You Bijoux. In fondo che male c'è?

Selfie con Fiore Manni, conduttrice di Camilla Store. Carina lei.

mercoledì 9 luglio 2014

La valigia

Ed eccomi qui seduto sul letto con solo le mutande addosso tra l'altro bucate perché non so se sapete ma ho un folletto nel cassetto della biancheria che si diverte a bucarmi le mutande ma questa è un altra storia. (ho finalmente messo il punto potete respirare).

Niente, io qui sul letto che scrivo perché si sa che ogni volta che devo fare qualcosa mi ritrovo sempre a procrastinare. Devo preparare la valigia e lo sbatti is all over the air.
Partenza improvvisa, lunedì il mio ragazzo mi dice che ha fatto cambio con una sua collega e va in ferie in questa settimana e ne vuole approfittare per andare a Malta a trovare delle sue amiche. Quindi niente lo accompagno; qualcuno deve pur fare questo INGRATO lavoro.

Viaggiare mi piace un sacco, ma preparare la valigia no. Proprio no. Sembra una cosa semplice, prendi i vestiti dall'armadio e li schiaffi dentro e invece no. Bisogna per prima cosa fare una selezione accurata dei vestiti controllando come minimo venti volte meteo.it per sapere se farà caldo, pioverà, freddo polare, ecc.

Apri l'armadio, ti fai prendere dallo sconforto e ti ributti sul letto.
Secondo tentativo apri l'armadio, scegli due magliette e vai su meteo.it.
Ma forse mi devo portare un secondo paio di scarpe. No. Sì. Ma non ci entreranno mai. Sì ci entrano. No, dai a che servono. Ma le ciabatte?
ODDIO LE MUTANDE!
Mi sono dimenticato qualcosa? Ah lo spazzolino.
Il bagnoschiuma non posso portarlo perché sono povero e quindi viaggio con EasyJet e non me lo fanno passare ai controlli.
Chissà che tempo farà a Malta andiamo su meteo.it.

Non ci entra tutto *googla come far entrare tutto in una valigia*