sabato 6 settembre 2014

Il mondo del lavoro

Sono sicuramente l'ultima persona che può parlare del mondo del lavoro visto che le mie esperienze lavorative sono così esigue che in confronto Belén Rodríguez è una gran lavoratrice. Però vorrei dire la mia.
Si sa, in Italia la burocrazia è così arzigogolata e complessa che fa perdere moltissimo tempo inutilmente e anche il mondo del lavoro ne soffre molto. Ai datori di lavoro, ormai, quasi non conviene più assumere. Assumere significa avere un commercialista, assumere significa spendere un sacco di soldi in tasse, assumere significa che una volta che hai assunto una persona e questa si dimostra inetta non puoi più disfartene.

Quindi che cosa fanno i datori di lavoro? Assumono in nero. E non puoi farci niente. Non hai nessuna certezza, un giorno lavori l'altro boh e non sai nemmeno quanto ti pagano.

Poi ci sono anche quei posti di lavoro onesti che ti fanno il contratto, di merda ovviamente, però almeno ti pagano i contributi. È già qualcosa, no? 
Purtroppo anche qui non è tutto rose e fiori. Finito il mese aspetti il tuo stipendio e no, devi aspettare che si ricordino di pagarti. E gli extra? Ma di preciso quanto ti danno? Non si sa, mistero, segreto come la ricetta della Coca-Cola.

Ormai il "non pagare" è diventata una disciplina nazionale. Perché se voglio una maglietta devo pagare subito mentre se io lavoro "ah sì, tra qualche giorno di paghiamo". Perché? Tra l'altro pare pure brutto chiedergli i soldi, che volgarità parlare di denaro.

Io, ripeto, sono agli inizi, ma sono già stanco. Non dovremmo nemmeno accettarlo. Io non voglio passare la mia vita a inseguire i creditori. 

Non è possibile vivere così.