mercoledì 30 aprile 2014

10 anni di Mean Girls

Non lo nascondo Mean Girls è sicuramente uno dei film che più amo. Sinceramente non ho nemmeno mai capito il perché, non è eccelso, non ha una fotografia fantastica eppure per molti hanno è stato un punto di riferimento per molte generazioni.

Oggi, mercoledì, ci si vestirà di rosa per festeggiare questo importante anniversario, sebbene la prima proiezione del film è avvenuta in California il 19 aprile 2004.
Perché di rosa?
No, io non ce la posso fare con le persone che non hanno mai visto Mean Girls. MA CHE DIAMINE DI FILM GUARDATE?!


Mi raccomando, oggi tutti in rosa! Ricordatevi di scattarvi un autoscatto e tuittare con l'hashtag #MeanGirls10thAnniversary oppure #MercoledìRosa.




domenica 27 aprile 2014

Una storia barbosa

Avere la barba oggi è un po' come avere i tatuaggi. Ormai chi non ha un tatuaggio è il più trasgri di tutti.
Infatti, in molti, stanno tornando a sbarbarsi o peggio a lasciarsi solo i baffi per urlare al mondo IO NON SEGUO LA MODA. Illusi.

Anche non seguire una moda è una moda. 


Vorrei parlarvi di come ho deciso, precisamente un anno fa di farmi crescere la barba. Dite che devo festeggiare? Magari gli regalo un balsamo.

L'anno scorso sono andato a sciare a Ovindoli con degli amici. Premessa, dovete sapere che ho una pelle delicatissima, ogni anno quando vado in vacanza al mare mi prendono tutti in giro perché uso la protezione 50. Me tapino.
Dicevamo, ero in montagna con gli amici e... niente mi sono ustionato. Nonostante le nuvole, il sole picchiava e io non avevo la crema solare.
Ero diventato rosso come un pomodoro. Un pomodoro parlante.

Rosso ovunque, ma un velo di barba mi aveva protetto una parte del volto. Avete presente la bandiera della Polonia? Uguale.
Poiché il danno era fatto, radermi era fuori discussione e anche doloroso, ho deciso di farmela crescere.
Senza saperlo, anch'io in un modo o nell'altro, sono finito a far parte di questa moda dell'uomo peloso.

Nella foto potete ancora notare un leggero arrossamento:



Da quel giorno sono diventato magicamente un orsetto. Ah, quello che può fare un po' di peluria!

mercoledì 23 aprile 2014

Sei romano se...

Per chi non mi conoscesse, sono nato in Lombardia da genitori calabresi e veneti e vivo, da ormai dodici anni, a Roma. Ho passato metà della mia vita, praticamente tutta la mia infanzia, al nord e, invece, la mia adolescenza in centro Italia. Ogni estate, da quando sono nato, sono sempre andato a trascorrere le vacanze in Calabria. Questa mia particolare situazione ha fatto sì che io non mi riconosca né lombardo, né veneto, né calabrese e nemmeno laziale. 
Non ho radici. 
Quando mi chiedono di dove sono rispondo: italiano

Dicevamo, vivo da anni qui a Roma, eppure non mi sento affatto romano. Mi sento come un osservatore esterno, sono un casco blu. Vorrei condividere quello che ho notato in tutti questi anni di ricerca sul campo.


  • La pizza bassa. Avete mai mangiato una pizza romana? No? Bene NON LO FATE PER NESSUN MOTIVO AL MONDO! A Roma, per qualche strana ragione, mangiano una pizza molto molto molto bassa. Tipo un cracker. Ci ho provato tante volte a dir loro che quella non è una pizza, ma loro niente mi rispondono sempre "la pizza romana è bella scrocchiarella. Quella napoletana non la digerisco". Contenti loro. 
  • L'automobile. I romani hanno uno strano rapporto con questo mezzo di locomozione. In realtà, un po' in tutta Italia, ma qui si parla di romani quindi MUTI. I romani non posseggono un'auto, la amano. Non riescono proprio a farne a meno. Un po' li capisco. L'ATAC, l'azienda capitolina di trasporto pubblico, fa schifo. Conosco romani che non vanno mai in centro proprio perché non possono arrivarci in auto e organizzano le loro uscite con gli amici solo se si trova parcheggio. Praticamente a volte si passa metà della serata alla disperata ricerca di un parcheggio, mentre chi si è recato con i mezzi è già lì da un'ora. E questo ci porta al prossimo punto.
  • La puntualità. I romani non sono puntuali e io, ormai, mi sono adattato a loro. Si dimenticano sempre che Roma è una delle città più trafficate d'Italia e puntualmente si dimenticano che prima di poter arrivare a destinazione devono superare una selva di automobili tutte guidate da un unico conducente. Arrivati devono trovare parcheggio. Insomma, si finisce sempre per aspettare per ore.
  • I linguisti. Per qualche strana ragione, i romani pensano di essere i detentori della lingua di Dante. Appena giunto qui, avevo un accento tipicamente settentrionale, avevo dieci anni e i  miei genitori mi iscrissero alle medie. I bambini sanno essere crudeli, ma i bambini romani che si credono linguisti, ancora di più! "Non si dice calorifero si chiama termosifone!" e poi loro tranquillamente dicono "borZa". Valli a capire.


Questa era la mia lista basata, come potete ben vedere, dalle mie esperienze personali. Voi vivete a Roma oppure come me vi siete trasferiti? Che cosa aggiungereste a questa lista?

venerdì 18 aprile 2014

MSN messenger

Vi ricordate i bei tempi di MSN? Se non ve li ricordate, abbandonate subito questo blog perché odio i mocciosi, mi fanno sentire vecchio e hanno sempre le mani appiccicose.

Dall'avvento di Internet sono nati tanti programmi di messaggistica istantanea, come IRC, ICQ e Yahoo, ma secondo me MSN è quello che ha avuto più successo, per lo meno in Italia.
Per me ha rappresentato il primo approccio "sociale" con la Rete, prima di MSN la usavo solo per cercare informazioni. Ah, i bei tempi di quando non passavo 24 ore su 24 davanti a uno schermo. Aaah.

Tutti ce lo avevano, ormai era diventata prassi comune chiedere "ce l'hai emmessenne?" invece del classico numero di cellulare. Ecco, gli indirizzi email erano qualcosa di assurdo, forse è proprio per questo che Facebook ha avuto tanto successo, il nome e cognome è molto più facile da memorizzare rispetto a: cucciolinadolce94tvttb@hotmail.it

È inutile che fate i vaghi, sicuramente anche i vostri indirizzi erano altrettanto assurdi e ci sono persone che ancora li utilizzano. 

Tipica ragazzina che parla della pace nel mondo con le sue amichette.

Una volta aggiunti i propri amici, o presunti tali, si poteva iniziare a conversare. MSN era un posto popolato da emoticon brillantinate di grandezze diverse che partivano in automatico. Vi erano persone che avevano memorizzato una faccina per ogni lettera dell'alfabeto. Una minaccia per gli epilettici ed Enzo Miccio.
Senza parlare degli orrori ortografici o dell'utilizzo della k sempre e comunque.

I blog personali collegati al profilo dove, se per sbaglio li aprivi, partivano come minimo sette canzoni all'unisono e piovevano brillantini da ogni dove.
I mattacchioni che impostavano lo stato su invisibile e successivamente in linea e invisibile e in linea, per far apparire il loro nome tremila volte sullo schermo dei propri contatti.
Oppure vi ricordate quando, di punto in bianco, si finiva catapultati in una conversazione di gruppo con migliaia di persone che non si conoscevano? 

Insomma, lo schifo. Meno male che ci siamo evoluti. 

Però se devo essere sincero, c'è una cosa che mi manca di MSN: I TRILLI.
Che bello, quando uno osava tardare più di tre secondi a risponderti, grazie all'applicazione MSN plus che toglieva il limite, si poteva tartassarlo di trilli fino a farlo esaurire.

Aah, che bei tempi!


giovedì 17 aprile 2014

Lucchetti e privacy

Per lucchetti non mi riferisco a quelli che deturpano ogni ringhiera e staccionata di questa città, partendo da Ponte Milvio. 
Maledetto Moccia, ti rendi conto di cosa hai fatto?

Mi riferisco alla vana ricerca di riservatezza tramite l'utilizzo di profili bloccati, detti anche lucchettati.


Facebook ha rivoluzionato il nostro utilizzo della Rete. Se ci pensate, prima, anche se non avevamo nulla da nascondere, era prassi comune nascondersi dietro uno pseudonimo. Dall'avvento di Facebook, che ci ha costretto a inserire il nostro nome e cognome, le cose sono cambiate.
Questa famosa rete sociale ci permette di aumentare i livelli di riservatezza, in modo che solo ed esclusivamente i nostri amici possano aggiungerci o cercarci. 
Infatti, nel tempo è diventata una sorta di salotto di famiglia o ritrovo di amici e, se devo essere sincero, trovo strano che le persone aggiungano così, su due piedi, il primo sconosciuto che hanno intravisto in un aperitivo, ma ognuno è liberissimo di fare quello che vuole.

Ma non è di Facebook che voglio parlare. Io quello che trovo trovo assurdo è lucchettare il profilo di Twitter o di Instagram o addirittura i blog.
Come ho detto prima Facebook è una piazza privata composta da amici, familiari e compagni di scuola, Twitter e Instagram NO.

Quando scopro che il vostro profilo è bloccato
Mi manda in bestia, ripeto IN BESTIA, vedere il famoso lucchetto accanto al nome di qualcuno su Twitter. Lo sai vero che è una rete sociale nata per essere pubblica? 
Tra l'altro, non aggiungono mica solo i loro cari amici, no. Aggiungono anche loro perfetti estranei. Quindi che senso ha?
Forse siete degli agenti dei servizi segreti? No, scrivete puttanate come tutti.

Ecco qualche esempio:

Buongiorno

Oggi sole. Yeee!

Cibo *foto di un piatto di pasta tristissimo in allegato*

Quindi mi chiedo: se non vuoi che i tuoi pensieri vengano letti da chiunque, che cosa diamine ci fai qui? Torna su Facebook. 

Qui, c'è gente che vi sta stolcherizzando e il vostro bloccare profili rende tutto più difficile. Tzé.

mercoledì 16 aprile 2014

Ossessionati dall'aspetto

Vi ricordate quando parlavo degli autoscatti (che io chiamo fauti, clicca qui per sapere il perché), ossia la follia dei mi piace e dei cuoricini che aumentano l'autostima? Oggi, vorrei parlarvi dell'ossessione per l'aspetto fisico.


L'aspetto ci condiziona tantissimo e non è assolutamente vero che chi è bello è un vincente e chi è brutto uno sfigato. In primo luogo, perché la bellezza e la bruttezza sono due fattori soggettivi e mutevoli. Vi faccio il classico esempio degli uomini della preistoria che preferivano le donne in carne e con i fianchi larghi, per questioni riproduttive, mentre adesso la moda costringe le modelle a morire di fame per un po' di fama.

La televisione, e non solo, hanno creato una sorta di bellezza oggettiva a cui tutti dovremmo aspirare.
Eppure ci sono persone che rispondono perfettamente a tutti i canoni di bellezza televisivi, ma hanno un'autostima bassissima. Com'è possibile?
Secondo me, ci sono due possibili spiegazioni. La prima è che magari da piccoli non eravamo per niente a nostro agio con il nostro corpo e, crescendo, abbiamo continuiamo a pensare di essere dei brutti anatroccoli. Oppure perché siamo stati sempre circondati da persone che hanno sempre minato la nostra autostima. 
Non è difficile trovare gente che non è in grado di accettare un complimento:

- "Come stai bene oggi"
- "No, dai. Non è vero".


C'è anche chi ci marcia molto su questo. Dice "no, ma che dici sono bruttissimo/a" per ricevere ancora più complimenti.

Esistono anche persone che sono convinte di essere degli adoni o delle fighe pazzesche e, magari, sempre basandoci sui canoni di bellezza televisivi, non lo sono per niente. E se la tirano, tirano, tirano (tra l'altro, secondo voi quando diciamo "se la tira" di preciso che cosa si tirano?). Diventano quasi insopportabili! Secondo me è anche colpa delle reti sociali, basta scoprirsi un po' per ricevere miliardi di cuoricini. Tzé! Venduti!

In sostanza, volevo chiedervi: ma voi chi odiate di più? 
I cessi o le cesse che se la tirano o i boni e bonazze che pensano di essere brutti brutti? 

Chi è peggio?
Chi si crede figo o figa
Chi ha l'autostima bassa

sabato 12 aprile 2014

La Cucaracha

La cucaracha, la cucaracha
Ya no puede caminar
Porque le falta
Porque no tiene
Marihuana pa' fumar 

L'altra sera siamo andati a La Cucaracha, un ristorante messicano a Via Candia.
Vi avverto, io sono di parte, secondo me questo è il miglior ristorante messicano di Roma. Non sono mai stato in Messico quindi non vi posso dire se le pietanze sono veraci, ma tra tanti ristoranti messicani dove sono stato sicuramente è uno dei più buoni. Calcolate anche che le cucine etniche quando vengono portate in un altro Paese tendono sempre ad andare incontro ai gusti degli autoctoni, inoltre molte spezie o condimenti non sono presenti e quindi si devono arrangiare.
Proprio per questo motivo la cucina italiana all'estero è così diversa da quella che noi conosciamo.

Ritornando al ristorante. Se andate a La Cucaracha dovete assolutamente prendere i nachos ché fanno impazzire di bontà (cit.) e una brocca di margarita. Fidatevi.




Il posto è carino, molto colorato (forse un po' troppo per i miei gusti), ma sicuramente accogliente. Nelle scale che vanno al piano di sotto è possibile scrivere sui muri con un pennarello. Io e i miei amici ci abbiamo lasciato una dedica.

Per quanto riguarda i prezzi, il cibo merita, però forse sono un po' altini. In media si spendono dai 25€ ai 30€.

Ah, provate la torta Oreo. Non c'entra una fonchia con la cucina messicana, ma è molto buona!

giovedì 10 aprile 2014

I cavalli sono persone orribili?

Vi ricordate di questo articolo?
Se siete dei grandi fan de I Griffin come me, sicuramente saprete che i cavalli sono delle persone orribili. Ma riflettendoci, esiste un essere ben più malvagio: l'unicorno.

L'unicorno è un animale cattivissimo.

[musichetta di Super Quark]

L'unicorno appartiene alla famiglia degli equus unicornis ed è un animale che vive principalmente in branco. Solitamente il branco è composto da unicorni beta, dove ognuno ha più o meno le stesse mansioni all'interno del gruppo. 
Il rito di accoppiamento dell'unicorno segue sempre lo stesso schema. Dopo aver avvistato un alfa, lo tampina con ogni mezzo a sua disposizione, ma in caso di fallimento l'unicorno ritornerà nel branco proclamando "era sicuramente un unicorno beta", per non perdere la credibilità del branco. Di fatto, la principale attività degli unicorni è quella di sparlare degli unicorni alfa.
L'alimentazione degli unicorni si basa principalmente su alimenti colorati come cupcake, maccarons e cocktail alla frutta. Prima di cibarsi urlano in coro SELFIEEEEEEEEEE!

[fine musichetta di Super Quark]



In caso vi trovaste difronte a un unicorno ecco che cosa dovete fare:

SCAPPATE!

mercoledì 9 aprile 2014

Vine

Avete presente Vine? Sì, quel programmino che permette di creare dei video di 6 secondi. Forse ci avrete fatto caso che di tutti i video che girano sulla piattaforma, la maggior parte sono di provenienza statunitense. Perché? Ma è ovvio. Come al solito in Italia rimaniamo a guardare. Tzé.

Io dico BASTA.

Voglio contenuti provenienti dall'Italia che non abbiano niente da invidiare da quelli degli statunitensi.

Iscrivetevi e fatemi vedere quello che sapete fare in sei secondi.
Su, su, muovete il culo, ma soprattutto Seguitemi! Faccio un sacco di video idioti.

La Dieta del Giallo

Amici e amiche, oggi vi parlerò di una dieta RIVOLUZIONARIA
Questa dieta vi permetterà di perdere una taglia in solo una settimana. Assurdo, vero?

Come saprete i carboidrati fanno ingrassare e indovinate un po' di che colore sono i carboidrati. Esatto: GIALLI.

Il burro è un carboidrato?

Ecco una lista di alimenti gialli:
  • Pasta senza sugo
  • Frittata
  • Ananas
  • Pannocchie
  • Banane
  • Limoni
Però molti di voi mangiatori-di-spaghetti sarà difficile vivere senza pasta, ma ecco a voi la soluzione; basta nascondere il giallo. Sì, avete capito bene. Affogate gli spaghetti nel sugo e non ingrasserete di un etto.

VIVA LA DIETA DEL GIALLO.

martedì 8 aprile 2014

Facebook

Segui la pagina Facebook per rimanere sempre aggiornati. Ai primi 100 fan un set di pentole in acciaio inossidabile! 
ACCORRETE!


Ah, anche Google+, ma si sa che in realtà Google+ non esiste. È tipo il Molise...

PittaRosso

Simona Ventura tu non sai, TU NON SAI che cosa hai creato!
Questo è l'inno al trash. 

"Ve lo dice la Simona in rosso"
Simona sei vestita di bianco! Sei daltonica?!


Questa pubblicità è già diventata virale. Ho letto gente parlare male di questa pubblicità, ma fidatevi del vostro orsetto di fiducia (che poi sarei io) non ci capisce niente. Il pubblicitario di Pittarello, adesso PittaRosso, è un genio.
Adesso imparate tutti il balletto perché io voglio organizzare un flash mob a Piazza del Popolo. 

Vi prego facciamolo! 

ECCO LA PAGINA DELL'EVENTO SU FACEBOOK CLICCA QUI

lunedì 7 aprile 2014

Recensione: La Dogana Food

Vi ricordate dell'articolo di ieri dove elencavo i pro e i contro dei ristoranti con menù a buffet? Ieri ci sono ritornato. Sì sono recidivo e me ne vanto. Tzé!

Se frequentate la zona di Piramide, vi sarete resi conto che vi è in atto una riqualificazione di tutta l'area nei paraggi del Gazometro, in particolare di via di Porto Fluviale. 
Ieri sono stato in un nuovo locale che si chiama La Dogana. Era da tanto che volevo andarci e finalmente ieri ne ho avuto la possibilità.
Dall'esterno pensavo fosse un piccolo ristorante orientale e, una volta entrato, sono rimasto piacevolmente sorpreso di ritrovarmi in un posto così grande. L'arredamento è molto ben curato e sicuramente il giardinetto all'ingresso e quello interno, con l'arrivo della bella stagione (sperando che arrivi una volta per tutte), saranno perfetti per un aperitivo all'aperto.

 
La cucina è molto variegata, ma forse un po' troppo. Le zone sono delimitate in base al tipo di pietanza, cibi al vapore, grigliati, zuppe e così via. io per esempio ho la vaporeria, i ravioli al vapore e il pane cinese erano veramente buoni. Però una nota di demerito è sicuramente la scarsità di cibo. Probabilmente proprio perché ci sono tante cucine, non hanno la prontezza di sostituire i vassoi vuoti. In alcuni momenti della serata sembrava di giocare a una caccia al tesoro: trova il raviolo cinese e vinci.

Per quanto riguarda il servizio, non aspettatevi un servizio di prim'ordine, siamo sempre in un ristorante a buffet. I camerieri, oltre a portare da bere, tolgono i piatti sporchi, però sono sempre stati molto disponibili. La particolarità di questo ristorante è che, come il cibo, anche il personale proviene da ogni parte del mondo. Italiani, romeni, bengalesi, indiani che lavoravano insieme. Mi sembrava finalmente di vivere in un Paese multiculturale. Un'atmosfera molto newyorkese.

Tirando le somme, direi che non è male come posto, per meno di 20€ si mangia e si mangia bene. Dovrebbero rifornire i vassoi più spesso, questo sì.

Appena ci andrò a fare l'aperitivo vi farò sapere.

(Sì, oggi mi sentivo molto critico da Gambero Rosso. Dovrei aprire la rubrica dell'Orsetto Rosso).

domenica 6 aprile 2014

All You Can Eat

I giapponesi/cinesi/tailandesi dove puoi mangiare a oltranza sono il male. Il male supremo!
Ieri sono stato in uno di questi ristoranti e come al solito abbiamo ordinato il mondo.

- Ciao, vorremmo 20 onigiri, 40 sashimi, 7 zuppe di miso. Qualcuno vuole riso? Sì, portaci 4 riso alla cantonese e degli involtini primavera.
- Basta così?
- No, anche quel cameriere manzo.
Nel ristorante dove siamo stati ieri, ci portavano un piatto alla volta con intervalli regolari di 5 minuti. In pratica, ogni volta che arrivava un piatto, come tanti ninja esperti, io e i miei commensali ci squadravamo con uno sguardo assassino e poi subito un attacco su più fronti, con le bacchette. In alcuni momenti ho avuto seriamente paura.



Analizziamoli nel dettaglio.

I contro:
  1. le bevande sono sempre escluse. A men che non ti porti da bere da casa, ogni bottiglia d'acqua la pagherai d'oro. Ma fottesega.
  2. Servizio. Questi posti non conoscono crisi, men che meno nei giorni festivi. I camerieri sottopagati hanno una voglia di lavorare che ciao proprio. Ti trattano sempre a sashimi in faccia.
  3. Gli stessi camerieri ti obbligano a mangiare tutto quello che ordini altrimenti ti fanno pagare un sovrapprezzo. Comprensibile, però anche più garbatamente.
  4. Qualità del cibo. Devo veramente parlarne? Appunto.
  5. Quello che ordini verrà sempre e comunque interpretato. Se ordini 10 onigiri te ne porteranno 3, perché secondo loro ne avevi ordinati troppi.
  6. Puzzerai di fritto per settimane.

Adesso elencherò i pro:

  1. COSTANO POCO E SI MANGIA TANTO. 
E questo ultimo punto batte tutti i contro. Mi disp.

sabato 5 aprile 2014

2% di batteria

Ah, i bei tempi del Nokia 3330! 
Per quanto lo usassi, la batteria durava per giorni. Se lo usavi poco, tipo me perché ero troppo sfigato e tirchio per mandare mille SMS al giorno, durava addirittura una settimana intera.
Poi, di punto in bianco, hanno deciso che il telefono non poteva essere utilizzato solo per chiamare e mandare SMS. Si incominciò con il Wap e poi con gli schermi a colori, poi con le fotocamere, ecc.
Ma quello che ha veramente messo a dura prova le batterie dei nostri cellulari è stato il 3G. 
Sono state sviluppate milioni di applicazioni perennemente collegate alla Rete che ciucciano la batteria. CIUCCIANO FORTE!

Gli orsi polari sono orsi vecchi, quindi si lamentano sempre.

La cosa più brutta è che siamo totalmente condizionati da questo fenomeno. Io in primis. Se non ho la batteria al 100% non esco di casa. Quando sono in giro e vedo la batteria scaricarsi muoio un po' dentro.

È inutile fare discorsi moralisti del tipo "dovremmo usare di meno i cellulari e invece parlare con i nostri amici". ILLUSI! Ormai siamo già schiavi della tecnologia.

Ma non disperate, ci sono due soluzioni disponibili. O andate sempre in giro con un caricabatterie e fate la figura dei pezzenti chiedendo alla cassiera del bar "Scusa, non è che posso mettere il telefono sotto carica?".
Oppure comprate un caricabatterie portatile tipo questo (sì, lo so, sembra un vibratore) e passa la paura.

Tipo adesso, dovrei uscire però non penso di farlo fin quando la batteria non arriva almeno all'80%. ALMENO!

venerdì 4 aprile 2014

How I met your mother

Tranquilli, non vi svelerò il finale.

How I met your mother - Alla fine arriva mamma, è sicuramente stata una delle serie più importanti ed esilaranti degli ultimi tempi.

Quello di cui vorrei parlarvi è della tendenza delle serie televisive statunitensi di non finire mai. MAI. MAI.
C'era veramente bisogno di nove, e ripeto, nove stagioni per raccontare la storia di come Ted Mosby ha incontrato l'amore della sua vita? Io dico proprio di no. Infatti, io sono arrivato a vederla fino alla settima stagione. 
Come mi sono stufato io, chissà quanti altri. Secondo me, questo spiega il finale raffazzonato. Tutti si erano stufati, ma proprio tutti. Avevano allungato troppo il brodo. Ma non dirò altro.
Guardatelo e poi ditemi che cosa ne pensate. 


giovedì 3 aprile 2014

Quando una storia finisce

[Attenzione articolo serio]

Sinceramente non so se ne dovrei parlare qui, la Rete mi ha già causato molti problemi in passato. Quello che si scrive qui, in un modo o nell'altro, può essere potenzialmente letto da tutti e persino da chi non vorresti.
In ogni caso, voglio condividere con voi un insegnamento che ho imparato dalla vita: per quanto ci si sforzi, una storia se non va, non va e non si può fare assolutamente nulla per evitarlo.

Sono sempre andato contro tendenza. Come un salmone. Mentre la società diventava sempre più egoista "io cerco una persona simpatica" "io cerco una persona bellissima" "io voglio...", "io pretendo...". Io, io, io. 
 
Il sottoscritto, un po' come Amélie, si è sempre sentito un martire. Sono forse uno dei pochi che è sempre sceso a patti. Più di una volta ho messo da parte l'orgoglio e ho dato ragione a mia sorella, a mia madre, ai miei professori e infine ai ragazzi. Ho sempre anteposto il benessere degli altri. Il morbo del crocerossino è una brutta bestia.
È bello vedere qualcun altro sorridere grazie a te, vedere qualcun altro stare bene proprio per te. E penso che continuerò a farlo, nei limiti.

Però, c'è un però. La vita mi ha insegnato che a volte bisogna lasciar perdere. Non prendetemi alla lettera, non smettete mai di lottare per i vostri sogni, semplicemente valutate bene quali sono i vostri veri sogni.

Siate sempre onesti con voi stessi e anche con gli altri. L'onestà è importante.

[Fine articolo serio]

martedì 1 aprile 2014

Pesce d'aprile

- Tesoro non ti amo... ti ho tradita con la segretaria.
- ...
- ...mi dispiace
- Me l'avevi quasi fatta! È sicuramente un pesce d'aprile!
- Già... haha, mi hai scoperto!

Morale: mai svelare un tradimento il primo d'aprile. Non vi crederà nessuno! Mai, mai, mai!

Infatti, al posto di fare i soliti scherzi che non fanno ridere neanche le iene ridens, perché non ne approfittate per sfogarvi con le persone che più vi stanno antipatiche.
Tipo "come sei brutto. Pesce d'aprile!".
Oppure per fare qualche confessione che non vi fa dormire la notte, tanto non vi crederanno mai. Tipo "ti ho rubato mille euro. Pesce d'aprile!", "ieri ti ho tampinato per tutto il giorno e ho passato tutta la notte a fissarti mentre dormivi. I tuoi capelli profumano di buono. Pesce d'aprile!".

Esemplare di pesce-orso d'aprile.
Io, ora che ci penso, non ho mai ricevuto un pesce d'aprile degno di questo nome. Mi ricordo solamente di quando andavo ancora alle elementari e mi avevano attaccato un pesce di carta sulle spalle. Però boh, conta?

Raccontatemi il miglior pesce d'aprile che avete fatto o subito.